Settembre è il mese della Chiari
La Malformazione di Chiari (CM) include un gruppo eterogeneo di malformazioni congenite caratterizzate principalmente dalla discesa (erniazione) della parte inferiore del cervelletto (tonsille cerebellari) attraverso la grande apertura che si trova alla base del cranio (forame magno).Le tonsille cerebellari erniate ostacolano il normale flusso del liquido cerebro-spinale (liquor) e provocano la compressione del midollo spinale, causando molti sintomi.
Il sintomo più comune è un forte mal di testa, che origina di solito nella parte posteriore del capo e che peggiora in occasione di sforzi, colpi di tosse, starnuti, risate o piegamenti del capo.
Fra gli altri sintomi, vi sono: vertigini, problemi di equilibrio, disturbi visivi e uditivi, difficoltà di concentrazione e memoria (“brain fog”), dolore e debolezza di braccia e gambe, difficoltà di coordinazione, scoliosi. Nei casi più gravi: apnea notturna, difficoltà a deglutire, difficoltà di respirazione, forti aritmie cardiache, vomito incontrollabile, cadute per cedimento improvviso delle gambe, sincopi.
La diagnosi della Chiari avviene tramite una risonanza magnetica, un esame neurologico e altri esami. Poiché i sintomi sono sovrapponibili a quelli di altre patologie, e poiché molti medici non conoscono la malformazione, spesso la diagnosi arriva dopo molto tempo – anche anni! – dalla manifestazione dei primi sintomi.
La malformazione di Chiari può provocare un’altra patologia neurologica importante: la siringomielia, una cavità piena di liquido all’interno del midollo spinale. Altre possibili condizioni associate alla Chiari sono il midollo ancorato, l’ipertensione intracranica, malformazioni della cerniera cranio-cervicale e alcune malattie genetiche.
Per la malformazione di Chiari non esistono terapie farmacologiche, se non sintomatiche: l’unica terapia – non adatta a tutti i casi – è l’intervento chirurgico di decompressione cranio-cervicale, che comporta la rimozione di una piccola parte del cranio e della colonna e, talvolta, l’applicazione di una “pezza”.
Per saperne di più, consultate la pagina sulla Malformazione di Chiari.
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