Trattamenti non chirurgici

I farmaci e la terapia del dolore

Purtroppo la Chiari e la Siringomielia non possono essere curate con terapie farmacologiche, ma si può ricorrere ai farmaci per alleviare il dolore e la spasticità muscolare.

Una rassegna delle principali categorie di farmaci utilizzati per le nostre patologie si trova ad esempio nel PDTA per la Chiari della Regione Lombardia (pagg. 5-6). I dolori neuropatici, cioè quelli causati da danni ai nervi, possono essere difficili da curare. Oggi sono sempre più usati medicinali nati come antiepilettici quali Neurontin (Gabapentin), Lyrica (Pregabalin) e Topamax (Topiramate), ma non tutti i pazienti ne traggono benefici ed alcuni possono incorrere in effetti collaterali. Anche per questo, i farmaci devono essere sempre utilizzati su indicazione medica e sotto stretto controllo medico.

In caso di dolore severo lo specialista del dolore (algologo) potrà suggerire, oltre a farmaci per via orale, infiltrazioni di tossina botulinica o impianto di neurostimolatori.

La legislazione sulle malattie rare prevede che ci siano centri accreditati al rilascio di piani terapeutici associati alla certificazione di malattia rara. Anche i farmaci inclusi nel piano terapeutico sono soggetti all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario.

 

La riabilitazione e le terapie fisiche

Sia per coloro che non devono essere sottoposti ad intervento, sia per coloro che sono stati operati, la fisioterapia può essere molto utile, con alcuni accorgimenti:

  • la fisioterapia deve essere consigliata da un fisiatra competente nelle nostre patologie,
  • il fisioterapista deve avere esperienza in trattamenti di pazienti neurologici,
  • l’attività migliore è, in ogni caso, quella che mira ad un allungamento dei muscoli e si esercita in modo lieve, senza sofferenza da parte del paziente; evitando nel modo più assoluto manovre violente e in particolare nell’area cervicale.
  • anche l’attività in acqua può essere consigliata, alle stesse condizioni di cui al punto precedente.

Per combattere il dolore possono essere utili molte tecniche diverse, quali tens, ginnastica posturale, kinesiotaping, in genere effettuabili in regime di SSN e terapie “complementari” quali osteopatia e agopuntura. In ogni caso è necessario rivolgersi sempre a medici, fisioterapisti o osteopati diplomati e iscritti al ROI.

Sono invece assolutamente vietati le manipolazioni e i trattamenti chiropratici:

Le trazioni al tratto cervicale e i trattamenti chiropratici sono da evitare nel modo più assoluto per i pazienti che soffrono di Malformazione di Chiari, Siringomielia, ipoplasia del dente dell’epistrofeo, instabilità dell’osso odontoide, ernia del disco con progressivo deficit neurologico, invaginazione basilare, idrocefalo, ipermobilità congenita, presenza di dispositivi interni di fissaggio/stabilizzazione (fonte: Linee guida OMS su formazione di base e sicurezza in chiropratica, tradotto dall’edizione originale della World Health Organization del 2005, p. 27).

 

Ultimo aggiornamento: marzo 2021