Prima giornata della Consensus Conference, dedicata in particolare ai pazienti pediatrici

Chi deve essere davvero operato? Con quale tecnica? Cosa fare nel caso di malformazioni associate? E quando l’intervento non funziona? Il tema più discusso riguarda sempre le tecniche chirurgiche, o meglio le situazioni in cui le tecniche devono essere applicate. Ma c’è un buon accordo generale.

Ci siamo confrontati con alcuni neurochirurghi italiani e abbiamo convenuto sul fatto che mediamente le situazioni dei bambini si inquadrano più facilmente rispetto a quelle degli adulti e, di conseguenza, le scelte terapeutiche sono più chiare, anche se non sempre facili da applicare. Un caso a parte sono i bambini con patologie genetiche associate, a volte difficili da diagnosticare. La nostra proposta è che questi casi particolarmente complessi diventino casi di studio, non solo per aiutare questi piccoli ma anche per stimolare la ricerca.

Un altro problema di cui abbiamo discusso con i medici, legato al punto precedente, è la difficoltà per i bambini che necessitano di essere seguiti da più specialisti di avere una assistenza sufficiente all’interno delle strutture ospedaliere (anche delle migliori). Accade troppo spesso che famiglie già messe a dura prova dalla malattia si trovino a combattere con la burocrazia per prenotare nei tempi giusti tutte le visite e gli esami di cui ha bisogno il proprio figlio: c’è bisogno di creare percorsi multidisciplinari, come quelli che già esistono per altre patologie, e bisogna crearli in fretta.